La Programmatic advertising è un sistema computerizzato che acquista spazi, e forme pubblicitarie digitali, online tramite complessi algoritmi che hanno il compito di raccogliere dati ed individuare il target.

l sistema si compone di tre funzioni i cui acronomi sono: DSP, DMP e SSP.

DMP, acronimo per data-management platform, è una piattaforma tecnologica in grado di analizzare i big data, propri e di terze parti, relativi al comportamento degli utenti trasformandoli in azioni di pianificazione, erogazione e misurazione in tempo reale.

La DSP invece, acronimo per demand-side platform, “piattaforma lato domanda”, si riferisce alla piattaforma utilizzata per il processo di acquisto dello spazio pubblicitario.

I marketer fanno le loro offerte, la DSP consente di raggiungere il target desiderato.

In ultimo, entra in gioco la SSP, nonché supply-side platform.

La SSP è il responsabile del piazzamento delle offerte nei differenti siti, considerando sia lo spazio libero sia l’analisi dei dati riguardanti numero di visite, permanenza su un sito specifico o numero di pagine per singola visita.

Ovviamente, DSP, DMP e SSP funzionano ininterrottamente e continuamente, nonché in tempo reale.

L’Osservatorio Internet Media ha analizzato anche il mercato del Programmatic advertising in Italia, segnalando nel 2017 una crescita del 30% rispetto al 2016. L’incidenza sul totale del Display advertising passa dal 23% al 25%, mentre quella sul totale Internet advertising dal 13% al 15%. Una forte spinta proviene soprattutto dagli spazi Video, che sono stati venduti in maniera importante anche su queste piattaforme, e che valgono circa il 35% del mercato. Per il 2018, il Programmatic incrementerà sicuramente la propria raccolta, ma con un tasso più contenuto difficilmente superiore al +20%, ed il valore complessivo di questo mercato sfiorerà i 500 milioni di euro.


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