La diffusione massiccia e l'uso di smartphone e tablets hanno aperto nuove possibilità per raggiungere l'utente-cliente in mobilità, cioè nei luoghi in cui sposta in viaggio, per business svago o per shopping.
Parallelamente alla diffusione delle apps per la localizzazione (Google maps,Facebook, Yelp, Forsquare) cresce anche l'impiego di siti web responsive che incoraggiano l'utente all'uso di smartphone e tablet per navigare nei contenuti, senza essere costretti a contorsionismi, ingrandimenti ed altro. La ricerca e la localizzazione di negozi, servizi, musei, hotel, studi professionali, attività artigianali rappresentano il core business dei cosiddetti servizi Location Based Services mentre il ramo che sfrutta questi servizi per fare advertising viene denominato Location Based Advertising (LBA)
Al fine di dissipare dubbi circa la presunta inconsapevole tracciabilità dell' l'utente cerchiamo di comprendere il funzionamento dei servizi LBA (Located Based Services) che si basano sulla posizione geografica dello smartphone dell'utente.
Immaginiamo diversi scenari.
L'utente abilita la funzione GPS del suo personal media per cercare un ristorante più vicino alla posizione in cui attualmente si trova. I ristoranti della zona, iscritti ad un servizio LBA, hanno interesse a mostrare sul display un annuncio o inviare un coupon o un offerta speciale. In questo caso l' utente-consumatore attraverso un check-in fornisce un assenso OPT-IN. L'informazione così autorizzata appare sul suo display sapendo che sarà associata ad un annuncio adv o ad i un coupon del ristorante.
Diverso è il caso in cui la pubblicità non è richiesta dall'utente. L'utente, ad esempio cerca un museo e gli viene presentata contestualmente alle informazioni richieste la pubblicità di un ristorante. In questo caso non vi è alcun assenso preventivo e la pubblicità è spinta (push) sul dispositivo dell'utente in modalità Opt-out.